Cristina Di Canio e Petra Hartlieb
Petra Hartlieb la conosciamo, è la titolare della libreria Hartliebs Bücher nel Diciottesimo distretto e della filiale nel Nono. Il suo nome non compare solo sulla facciata delle due librerie, sugli scontrini e sui sacchetti di carta, bensì anche sugli scaffali. Petra è autrice, ha scritto (con Claus-Ulrich Bielefeld) una serie di gialli tra Vienna e Berlino, è autrice di due romanzi ambientati nella Vienna di Arthur Schnitzler, ed è diventata famosa con il suo libro.Meine wundervolle Buchhandlung”, uscito nel 2013 per la casa editrice DuMont. Racconta in maniera divertente e autentica la storia della libreria: il sogno realizzato quasi per caso e portato avanti con coraggio e tenacia insieme al marito Oliver. Portano la sua firma molti articoli che parlano del mercato del libro, di editori, della.grande e cattiva A” e di una possibile nuova immagine dei librai e libraie e delle librerie. Petra non si lamenta della crisi, lei fa!
Cristina Di Canio è probabilmente la libraia indipendente più famosa d’Italia. Di Milano, anno di nascita 1984, a 26 anni lascia un lavoro fisso per affittare una stanza di 30 metri quadrati e trasformarla in una libreria. Dipinge le pareti di lilla, chiama il suo mondo.La scatola lilla” e diventa in pochi anni un punto di ritrovo molto amato, sia dai lettori che dagli autori. È un vulcano di idee: dal.libro sospeso” a.Ti aspetto sul tetto”. Se vi siete imbattuti in un video di 5 minuti con un consiglio di un libraio, forse era la maratona.Un libraio in valigia” o.Un libraio sotto l’albero”, idee sue. Nel 2016 pubblica il romanzo.La libreria delle storie sopsese” per la casa editrice Rizzoli: la storia della libraia milanese Nina e della ottantenne signora Adele, cliente abituale…
www.lascatolalilla.it
E poi ci sono io, Silvia Chiarini, la libraia italiana di Vienna. A Vienna dal 2005, da cinque anni gestisco la sezione italiana di Hartliebs Bücher nel Nono. Cioé da cinque anni ho un piede di qua e uno di là dalle Alpi e mi ostino ad amare la letteratura italiana contemporanea, ma soprattutto a credere che il mercato del libro italiano e quello in lingua tedesca (ma non solo) possano comunicare di piú . Cosí ho deciso di riunire Cristina e Petra nella stessa stanza e far loro un sacco di domande. Naturalmente per coinvolgere tutti cercheró di saltare dal tedesco all’italiano e viceversa