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Paolo Frusca “Una casacca di seta blu” Mondadori 2020

Presentazione in lingua italiana in libreria

Dialoga con l’autore Remo Castellini

«Bela Guttmann è un personaggio che ho sempre inseguito e adorato, ma perché scrivere ancora di lui? E perché scrivere un romanzo? A raccontare il genio egocentrico, istrionesco e multiforme dell’ungherese (Budapest 1899-Vienna 1981) prima centrocampista e poi allenatore delle più grandi squadre d’Europa e del Brasile (Milan, San Paolo, Benfica, Peñarol, Porto, Panathinaikos…) ma anche psicologo, maestro di danza, barista e parecchio altro ancora, non bastavano le biografie, i saggi e i mille articoli scritti su di lui a partire dagli anni Trenta?
No, non bastavano.
Perché per rendere omaggio a questo innovatore, a questo illusionista dello spogliatoio, a questo visionario che incise così profondamente nella storia del football, ci voleva un sapiente, calibrato mix di realtà e fantasia. Solo così il Guttmann motivatore, quello che manipolava la psiche dei propri giocatori, ma li sapeva anche disporre in campo con maestria, poteva entrare di diritto nella schiera ristretta di coloro che il Gioco non lo hanno subìto ma lo hanno cambiato, trasformato, modellato a propria immagine e somiglianza: gli Happel, i Sacchi, i Meisl, i Cruyff, i Guardiola.
E ci voleva la prosa risciacquata nel Danubio di Paolo Frusca, la sua elegante vena di narratore percorsa da inquietudini mitteleuropee e dall’amore smisurato verso il Gioco, per modellare al meglio non solo la personalità di Bela Guttmann ma la totalità del mondo nel quale ha agito: i sentieri e i percorsi impervi della sua carriera, le vette e le cadute, le fughe e i ritorni. Il tutto tragicamente trascolorato nei vortici del “secolo breve”: quel Novecento per capire il quale, parafrasando José Mourinho, sapere di calcio non sarebbe indispensabile, ma aiuterebbe molto…» (Federico Buffa)

 

Paolo Frusca (Brescia, 1963) vive felicemente in esilio a Vienna e coltiva la passione per la Storia e per il Brescia (inteso come squadra di calcio). Nel 2010 ha pubblicato per Mondadori Urania Phoxgen!, scritto a quattro mani con Italo Bonera. Per e con Federico Buffa (e altri) ha scritto il testo teatrale Le Olimpiadi del 1936 e il romanzo L’ultima estate di Berlino (Rizzoli, 2015) che ha vinto nel 2016 il premio del CONI per la letteratura sportiva.
Del 2019 è Notturno Jugoslavo, sempre a quattro mani, con Emanuele Giulianelli per Les Flâneurs Edizioni.
Una casacca di seta blu è il primo romanzo che si azzarda a scrivere da solo.

 

Remo Castellini, laureato in Filologia moderna presso l’Università per Stranieri di Perugia, si occupa di letteratura di frontiera della Prima guerra mondiale e della figura di Vincenzo Cardarelli. Attualmente è dottorando in Comparatistica e lettore di cultura italiana presso l’Università di Vienna. Tra le sue ultime pubblicazioni si segnalano: La ferrovia della Maremma tra Cardarelli e Cassola (in Treni letterari. Binari, ferrovie e stazioni in Italia tra ‘800 e ’900, 2020), Identità e alterità: i viaggi in Austria di Vincenzo Cardarelli (2020), Dall’Isonzo. Diario di impressioni e sentimenti di Alojzij Res (2021).

 

Presentazione con Paolo Frusca

21 ottobre 2021

ore 19:30 

Hartliebs Bücher

Porzellangasse 36, 1090 Wien

Entrata libera

Iscrizione obbligatoria 

Per telefono: +43 1 3151145

Per Mail:  1090@hartliebs.at   oppure   anmeldung@hartliebs.at

 

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