Lesen ist wundervoll.

Gabriella Greison consiglia:.La parata” di Dave Eggers, Feltrinelli 2019

Motivazione: Perchè come fa vedere lui le cose, nessuno al mondo!

 

Marco Magrini consiglia:.Nonzero: The Logic og Human Destiny” di Robert Wright, 1999

 

Andrea Gentile consiglia: .La quinta stagione”, di N. K. Jemisin (Mondadori, 2019)

Motivazione: Una saga di fantascienza di una prulipremiata scrittrice finalmente arrivata in Italia

Il calendario di oggi lo dedico agli scienziati che abbiamo ospitato in libreria.

Gabriella Greison, una laurea in fisica a Milano e due anni all’École Polytechnique di Parigi, ha letteralmente inventato un modo di fare divulgazione scientifica: scrive libri, li trasforma in monologhi teatrali e li porta sul palco. La storia della fisica del XX secolo ha così un altro ritmo, altri colori e soprattutto altre protagoniste. Perchè quello che Gabriella fa è raccontare le scienziate, come nel libro.Sei donne che hanno cambiato il mondo. Le grandi scienziate della fisica del XX secolo” (Bollati Boringhieri 2017), sei capitoli dedicati ad altrettante donne, che….guardate bene, hanno le mani libere.” Marie Curie e Hedy Lamarr le ha raccontate in libreria. La storia di Albert Einstein, che ha la voce di Mileva Marić, l’ha raccontata all’Hofburg per l’OSCE e all’Istituto Italiano di Cultura.

Marco Magrini ha lavorato per 24 anni al Sole 24 ore e si è occupato di banche e industria e poi di scienza e tecnologia. Il 19 aprile 2018 ha presentato in libreria il suo libro.Cervello. Manuale dell’utente” edito da Giunti 2017.È un libro speciale, ve lo assicuro. È un manuale vero e proprio, come ne abbiamo per altre macchine utili, che so il frigorifero. Ma per il cervello è ancora più utile, spiega il funzionamento (quello che si sa finora di questa macchina unica e complessa che può studiare se stessa ), i modelli, la manutenzione e persino i modelli futuri. Per parlare di cosa succede in un cervello che fa improvvisazione musicale ha suonato il sassofonista Pietro Tonolo.

Andrea Gentile, giornalista, si occupa di scienza, cultura e attualità per la rivista Wired Italia. In libreria ha presentato il 20 ottobre 2016 il libro.La scienza delle serie TV”, Codice Edizioni 2016, insieme a Alfredo Zucchi. Tredici capitoli in cui, oltre a diverse curiosità su ogni serie Tv, spiega cosa sia scientificamente possibile di quello che viene mostrato: zombie, cloni, droghe sintetiche, viaggi nel tempo, alieni e tanto altro.

E quindi: la scienza è anche intrattenimento, è necessaria per capire il mondo e può essere raccontata.

Gabriella, che è cresciuta guardando Star Trek e Guerre Stellari,  ha citato Marie Curie, la quale diceva che il cervello dell’uomo e della donna sono uguali. Marco Magrini dedica un capitolo del libro alle differenze comportamentali dei due modelli. Andrea Gentile racconta la scienza di Star Trek e spiega il teletrasporto. Io vorrei essere teletrasportata in un mondo in cui le donne non siano considerate meno intelligenti, ma forse, grazie anche alle scienziate coraggiose che ci hanno preceduto, ci stiamo arrivando.

 

 

 

 

 

 

Fabio Geda consiglia: Il mio nome è Asher Lev di Chaim Potok (Prima edizione originale 1972, edito in Italia da Garzanti )

Motivazione: Una storia di arte e identità. Il protagonista, Asher Lev, è un bambino ebreo chassidico di Brooklyn nato con uno straordinario dono per la pittura, ma che deve decidere se seguire e onorare il proprio talento o se rinunciarvi per continuare ad appartenere alla propria comunità, tradizionalmente iconoclasta. Pagine bellissime. Personaggi indimenticabili.
Lorenza Gentile consiglia:.L’educazione” di Tara Westover, Feltrinelli 2018 ( Titolo originale.Educated”, 2018)

Motivazione:  Tara è cresciuta in una famiglia mormona estremista, lavorando con suo padre e i suoi sei fratelli nella discarica che avevano in giardino, dove hanno rischiato la vita ogni giorno. Di incidenti gravi ne sono successi a chiosa, ma nessuno viene mai portato all’ospedale. Per i genitori di Tara i dottori sono al servizio di Satana. Lo Stato è malefico. Dio solo ti può curare, perfino da un’ustione di terzo grado, da un trauma cranico, dalla perdita di un dito. Dio e gli olii essenziali che prepara la madre con le piante della foresta. Tara non ha messo piede in una scuola fino a diciassette anni. Poi, non è più tornata indietro. Ha vinto borse di studio per Cambridge e Harvard. Grazie all’istruzione, a fatica, a malincuore e con coraggio, si è ricostruita una vita, lontano dalla discarica nella quale è cresciuta. Lontano dal pericolo e dalla violenza. Lontano da un fratello che la picchiava sotto gli occhi di tutti. E l’addio definitivo arriva proprio quando i genitori negano tutto questo, facendole mettere in discussione la sua stessa capacità di ricordare: la sua sanità mentale. O con loro o contro di loro.  È possibile rinunciare all’amore dei propri genitori per essere liberi? È possibile ammettere, anche solo a se stessi, che i propri genitori e i fratelli non sono stati in grado di essere tali? È possibile voltargli le spalle, nonostante tutto? Quanto si è disposti a perdere pur di rimanere fedeli a se stessi? 

Un memoir sentito, autentico, commuovente. Mi ha rivoltato il cuore. Per tutti quelli che stanno ancora cercando di trovare la distanza giusta dalla propria famiglia per scoprire e rispettare davvero chi sono. 

Lorenza Gentile è nata a Milano nel 1988, città in cui ora vive dopo aver studiato Arti dello Spettacolo a Londra e a Parigi. Esordisce con il romanzo „Teo“ pubblicato da Einaudi nel 2014. Il libro viene tradotto e pubblicato nel 2015 dall’editore DTV. Teo è il protagonista, un bambino di otto anni che, stufo dei litigi dei genitori decide di chiedere aiuto a Napoleone ma, poichè è morto, deve andare nell’aldilà. Ho conosciuto Lorenza ad una premiazione, quando ha vinto con „Teo“ il premio della Jury der Jungen LeserInnen (Giuria dei giovani lettori/lettrici) alla Lietraturhaus di Vienna. La motivazione della giuria dice tutto: „Teo è un libro sulle grandi domande della vita scritto in una lingua che parla anche a noi ragazzi. I pensieri di Teo sono comprensibili anche se irrazionali. Geniale, commovente, filosofico e pieno di poesia.“ Grazie anche all’associazione La Pomarancia abbiamo presentato il libro in libreria il 28 ottobre 2015. Lorenza ha confermato nel libro successivo „La felicità è una storia semplice“ (Einaudi 2017) la capacità di raccontare storie semplici che vanno dritte al punto, con un sorriso e una freschezza che spero non perderà mai.
Fabio Geda a Vienna c’è stato due volte. Il 18 dicembre 2017 all’Istituto Italiano di Cultura, per una serata organizzata dall’OSCE in occasione della Giornata Internazionale del Migrante, abbiamo presentato „Nel mare ci sono i coccodrilli“ (Baldini & Castoldi 2010) insieme a Enaiatollah Akbari, il ragazzo protagonista di questa incredibile storia. Credo che non ci sia modo migliore per raccontare la migrazioni del far emergere le storie dei singoli. Conoscere Enaiatollah e sentirlo dialogare con Fabio, loro che hanno portato quel libro in ogni angolo, ad ogni lettore, in innumerevoli incontri nelle scuole, è stato commovente, pulito e vero.
E poi, quando il libro „Anime scalze“ è uscito in tedesco per Knaus nel 2018, lo abbiamo finalmente ospitato in libreria. Anche in questo libro il protagonista è un ragazzo, come quelli che Fabio conosce bene e che sa raccontare avendo lavorato per più di dieci anni come educatore per i servizi sociali. Ercole, il protagonista, ha una situazione familiare difficile, si difende dal dolore e anche un po‘ dalle persone di buon cuore che li vogliono aiutare. Eppure si innamora e va a cercare la madre che li ha lasciati. Fabio Geda è uno scrittore che sa raccontare gli incontri tra le persone. Nelle sue storie leggi tra le righe le aspettative, il nervosismo, le tensioni, il timore, l’emozione di certe attese, del ritrovarsi o del conoscersi. Come nel romanzo da poco uscito per Einaudi „Una domenica“: l’attesa di un padre rimasto solo a casa, la moglie è morta e i figli vivono lontano, hanno costruito altre famiglie, che incontra un’altra solitudine, un altro bisogno.

 

 

 

 

 

 

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