Domenico Dara consiglia:.Oga Magoga” di Giuseppe Occhiato, Edizione Gangemi 2018, a cura di Emilio Giordano

Se stai bene è cosa buona, io sto bene. Questa era la formula di apertura nelle lettere latine, che a me sembra bellissima, mi ricorda il TVB che scrivevamo da adolescenti. Scrivere, o far scrivere, e mandare lettere è una cosa che sembra presente da sempre, e che forse ora in questi tempi di tecnologia e comunicazione velocissima abbiamo un po‘ trascurato. Il protagonista del libro „Breve trattato sulle coincidenze“ (Nutrimenti 2013), tradotto e pubblicato in tedesco da Kipenheuer&Witsch nel 2019 e presentato in libreria il 15 novembre di quest’anno, è il postino di Girifalco. Lui le lettere, prima di consegnarle, le apre, le legge e ogni tanto interviene, corregge laddove vede una stortura. Gesto antipatico, ma che in noi crea complicità, chi non vorrebbe sistemare le cose se potesse? Il postino è una persona solitaria, non ha famiglia né amici, ma conosce le persone, come le conosce chi è in grado di decifrarne il modo di comunicare. Nelle pagine che abbiamo scelto di leggere ad alta voce, il postino rammenda i buchi che trova nei vestiti, ricuce i buchi nei calzini. È una meravigliosa metafora, in realtà vorrebbe rammendare la vita e tutto quello che non va, riempire i vuoti e colmare un’assenza. Ma è anche una metafora della scrittura, un gesto metaletterario: come ci ha raccontato Domenico „scrivo storie per rammendare i buchi che mi porto dentro, la vita ruota intorno a dei vuoti e scrivere colma questi vuoti, rammenda i buchi, in attesa di un lettore pazzo che li rammendi insieme a me.“