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Quando siamo felici, facciamoci caso. Il fermento culturale italiano a Vienna e gli eventi Marzo-Aprile 2019

È un contributo lunghissimo, ma sento un’urgenza da raccontare.

Vivo stabilmente a Vienna dal 2005 (le stagioni precedenti non le conto). Non lo scrivo per stabilire se sia tanto o poco tempo; molti italiani hanno scelto di vivere a Vienna molto prima di me. E tanti ne sono arrivati negli ultimi anni. Dai dati pubblicati anche dal blog QuiVienna, siamo quasi 11.000 iscritti all’AIRE.
Un paio di giorni fa ho fatto una bella chiacchierata per un progetto sulla letteratura italiana a Vienna con una ragazza che studia alla facoltá di Romanistik, e sono rimasta colpita da una sua affermazione:.Negli ultimi anni si sono moltiplicati eventi e incontri sulla letteratura italiana a Vienna, succedono un sacco di cose e si nota un fermento in crescita“. Beh, l‘ intervista per risponderle è durata più di un’ora.
Quando sono arrivata a Vienna non c’era una libreria italiana (non c’era un libraio o libraia di madrelingua italiana). Negli anni Novanta è stata attiva per qualche anno una libreria solo italiana gestita da un austriaco (un bravissimo fotografo) nel settimo distretto. Ma poi è diventata una leggenda metropolitana, tutti la cercavano, ma non c’era più. Nel 2007 ho iniziato il mio apprendistato in una libreria in centro (che ora purtroppo è un negozio di souvenirs…), ho dato l’esame di stato e mi sono diplomata libraia. Ho lavorato in librerie di lingua tedesca e, ogni volta che andavo in Italia, mi portavo uno zaino vuoto per poterlo riempire di libri. Perchè leggo volentieri in tedesco, ma in italiano ancora di piú. Poi nel 2013 gli Hartliebs mi hanno offerto una possibilità, un sogno da realizzare: costruire una sezione italiana in una libreria nel nono distretto. E da allora c’è Hartliebs Bücher Livres&Libri nella Porzellangasse. Tedesca, francese e italiana.
Da quando ho iniziato il mio percorso di libraia ho amato le presentazioni, le interviste con autori e autrici, le performance e gli spettacoli in italiano, e soprattutto le occasioni in cui un autore o un’autrice racconta e dialoga con il pubblico. E anche senza l’autore di un libro, mi piace ascoltare chi si è preso la briga di approfondire qualcosa, con passione, e si mette in gioco per raccontarlo. Ma nei primi anni qui, effettivamente le occasioni di questo tipo erano poche. Ricordo Andrea De Carlo in una libreria enorme con un’intervistatrice che non sapeva l’italiano e quindi tutta l’intervista si tenne in inglese. Ricordo una serata all’Istituto di Cultura con i candidati al Premio Strega. Ma non mi sembrava che ci fossero dei punti di ritrovo reali e appassionati.
Nel Settembre 2014 abbiamo avuto la possibilità di organizzare una presentazione in libreria con Silvia Avallone; era uscita da poco la traduzione in tedesco di.Marina Bellezza“ e abbiamo fatto una serata bilingue per promuoverla. È stata la prima, dopo di lei finora 29 scrittori ( tra cui Fabio Stassi, Stefano Benni, Daria Bignardi, Luciano Funetta, Giorgio Fontana…) , 3 concerti con il Trio Amarcord, 12 Giostre, 1 Teatro in libreria. Entro l’estate 4 eventi già organizzati, e diverse idee da concretizzare per l’autunno. Da qualche anno vado al Salone del Libro di Torino e al Festivaletteratura di Mantova con una quantità spropositata di biglietti da visita che distribuisco agli autori con cui attacco bottone per invitarli a Vienna. Alcuni autori e autrici vivono già a Vienna, e a me piace dare spazio alla loro storia. Poichè però l’entusiasmo e le idee superano di gran lunga i mezzi, cioè i soldi necessari, ho spesso cercato l’appoggio di istituzioni. Se c’è sotto gli eventi la scritta.in cooperazione con L’IIC Vienna“, significa che l’Istituto ha pagato le spese di viaggio per l’autore o ha deciso di organizzare la serata nella sala grande per necessità di capienza. Significa che, oltre al lavoro organizzativo e di preparazione, per ogni evento è necessario coprire dei costi. Raramente con la vendita dei libri durante gli eventi riesco e rientrare delle spese (dei libri che vendiamo il margine di guadagno è del 30-35%). E l’entrata è libera, mettiamo una cassetta con le offerte libere per i concerti e il teatro. Ma allora perchè? Perchè vorrei che la libreria fosse un punto d’incontro, un luogo in cui si raccontano storie e si condivide uno spazio in cui a volte si fanno anche cose attivamente, come la Giostra. E sapete una cosa? Non succede solo in libreria. Succede all’Istituto di Cultura, succede nelle biblioteche. Da poco c’è anche una sede della biblioteca viennese, quella del diciannovesimo distretto, in cui lavora una bibliotecaria italiana, Anna Bellé. Hanno davvero tanti titoli in italiano, ne hanno tantissimi per bambini, e per bambini e ragazzi organizzano un sacco di incontri, a volte c’è pure la merenda. I piccoli, ma non solo, hanno bisogno di storie, lì c’é lo spazio e i libri si prendono in prestito; la tessera per i bambini è gratuita. Anche l’Istituto ha una biblioteca, ho visto uno scaffale intero di critica letteraria, ditelo agli studenti della Romanistik. E ci sono le VHS, le Volkshochschule, dove ogni tanto italiani preparati su una materia offrono degli incontri ad un costo irrisorio, e allora Marco Micheletti vi racconta l’Opera. Oppure ci sono ragazzi giovani, che vanno assolutamente sostenuti e incoraggiati. Come Giacomo Mura, volinista di 26 anni, se lui vi racconta la musica classica, be‘, poi la ascolterete con un’attenzione diversa. Se Fausto Delegá vi invoglia a discutere di temi che riguardano l’alimentazione, guardate i cibi e quali e dove li comprate in un altro modo. Se qualcuno vi propone un libro alla Giostra, ne potete discutere, obiettare. Se invitiamo gli autori, anche quelli che non conoscete, potreste scoprire persone e libri interessanti. Se il Trio Amarcord vi fa rivivere l’atmosfera dei film italiani e della loro storia, vi verrà voglia di riguardarli o scoprirli. Da quando Eugenio Belgrado ci ha parlato del suo lavoro e di Graphic Novel, ne so qualcosa in piú.

Ora, se siete stati cosí pazienti da leggere fin qui, arrivo al punto: qui sotto ho messo qui gli eventi culturali a Vienna che riguardano l’Italia, tutti quelli che sono riuscita a raccogliere, per i mesi di Marzo e Aprile. è una panoramica, con le informazioni essenziali, ma potete in ogni momento chiedere agli organizzatori altri dettagli.
C’è molto teatro, c’è un incontro per ragazzi (ma l’autrice è molto apprezzata anche dai genitori!), c’é il Club di Lettura all’IIC, la Giostra in libreria, l’opera alla VHS, Giacomo tiene incontri settimanali e lo potete contattare, e in libreria arrivano una scrittrice e uno scrittore a cui tengo molto: Gabriella Greison, scienziata e scrittrice racconta la storia della fisica e si parlerà di donne scienziate; Luca Scarlini è un bravissimo Storyteller e farà una performance per raccontare il periodo di decadenza della famiglia Medici in Toscana.

E per Maggio c’è ancora molto in programma, ve li illustrerò a breve.

È una primavera ricchissima di eventi italiani, ecco quel fermento di cui parlavamo. Ma il mio appello è : PARTECIPATE! Queste cose arricchiscono la vita culturale, ma sono il risultato di molto lavoro e impegno, l’entusiasmo non basta. Partecipate dove qualcosa vi interessa e date il vostro feedback, perché anche le critiche somo importanti. Andate agli incontri o, se non potete, parlatene ad altri, passate parola. Ma non trascurateli. Prendiamoci cura di questo fermento adesso e non aspettiamo che non ci sia più per dire quanto era bello e importante diffondere la cultura italiana a Vienna.
Se avete idee, raccontatele e noi vi diamoo lo spazio.
Passate una serata a teatro, ascoltate gli interventi, prendete a prestito i libri, tanti, perchè è importante che la biblioteca sia attiva, o comprateli se potete e volete che quel libro sia vostro o lo volete regalare, magari autografato.
Siamo 11.000. se ognuno sceglie almeno un evento o un libro da comprare o prendere a prestito, se ogni genitore porta un bambino o regala un libro alla festa di compleanno, questo fermento resta vivo e cresce.
E si vive meglio.